La NASA vuole le vostre foto dell'aurora per studiare il tempo meteorologico spaziale

Le numerose foto scattate alle spettacolari aurore che hanno illuminato i cieli di Nord America ed Europa lo scorso fine settimana aiuteranno la NASA a studiare le tempeste solari per gli anni a venire.

L'attività del Sole aumenta e diminuisce nel corso di un ciclo solare, quindi non sorprende che in questo momento si stia avvicinando al suo picco massimo con potenti brillamenti solari emanati dalla stella.

Digital Trends riporta che, anche se siamo vicini al massimo dell'attività, le tempeste solari dello scorso fine settimana sono state molto più potenti di quanto ci si aspetta a questo punto del ciclo. Ma per la NASA è una grande opportunità per raccogliere dati.

"Studieremo questo evento per anni", ha dichiarato in un comunicato Teresa Nieves-Chinchilla, direttore ad interim dell'Ufficio di analisi meteorologica spaziale Moon to Mars (M2M) della NASA. "Ci aiuterà a testare i limiti dei nostri modelli e della comprensione delle tempeste solari".

Le aurore iniziate il 10 maggio provengono da una serie di brillamenti solari iniziati il 3 maggio e proseguiti fino al 9 maggio. Secondo la NASA, il Solar Dynamics Observatory ha osservato 82 brillamenti solari degni di nota in quel periodo. I brillamenti provenivano principalmente da due regioni attive del Sole chiamate AR 13663 e AR 13664.

Come aiutare la NASA a studiare le aurore

McDonald vuole che le persone inviino ad Aurorasaurus.org i resoconti di ciò che hanno visto nella loro regione. Anche chi non ha visto un'aurora, la NASA è interessata comunque a ricevere un rapporto dalla regione in cui si trovava.

L'agenzia spaziale afferma che dati migliori su come gli eventi solari influenzano l'atmosfera superiore della Terra sono fondamentali per comprendere l'impatto del tempo meteorologico spaziale sui satelliti, sulle missioni con equipaggio e sulle infrastrutture sulla Terra e nello spazio.


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