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L'Italia ordina il blocco immediato di ChatGPT per problemi di protezione dei dati personali

Il garante della privacy italiano ha dichiarato di temere che il produttore di ChatGPT stia violando il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'Unione europea e ha avviato un'indagine.

In particolare, il Garante ha dichiarato di aver emesso l'ordine di bloccare ChatGPT per il timore che OpenAI abbia trattato illegalmente i dati delle persone e per la mancanza di un sistema che impedisca ai minori di accedere a tale tecnologia.

L'azienda di San Francisco ha 20 giorni di tempo per rispondere all'ordine, con la minaccia di pesanti sanzioni in caso di inadempienza. (Ricordiamo: Le multe per le violazioni del regime di protezione dei dati dell'UE possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo o a 20 milioni di euro, a seconda di quale sia il valore più alto).

Vale la pena notare che, poiché OpenAI non ha un'entità legale stabilita nell'UE, qualsiasi autorità per la protezione dei dati ha il potere di intervenire, ai sensi del GDPR, se vede rischi per gli utenti locali. (Quindi, se l'Italia interviene, altri potrebbero seguirla).

Il GDPR si applica ogni volta che vengono trattati i dati personali degli utenti dell'UE. È chiaro che il modello linguistico di OpenAI abbia elaborato questo tipo di informazioni, dal momento che è in grado, ad esempio, di produrre biografie di persone citate nella chat. OpenAI ha rifiutato di fornire i dettagli dei dati di addestramento utilizzati per l'ultima iterazione della tecnologia, GPT-4. Ma ha rivelato che i modelli precedenti sono stati addestrati su dati raccolti da Internet, compresi forum come Reddit. Quindi, se avete una presenza online, è probabile che il bot conosca il vostro nome.

Inoltre, è stato dimostrato che ChatGPT produce informazioni totalmente false su persone citate, inventando dettagli che mancano nei dati di addestramento. Il che potenzialmente solleva ulteriori problemi legati al GDPR, dal momento che il regolamento fornisce agli europei una serie di diritti sui loro dati, tra cui il diritto alla rettifica degli errori. E non è chiaro come e se le persone possano chiedere a OpenAI di correggere le dichiarazioni errate su di loro generate dal bot, solo per fare un esempio.

Nel comunicato ufficiale viene decretato lo stop immediato a ChatGPT "finché non rispetterà la disciplina privacy":
Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria.
In questo preciso istante ChatGPT è ancora funzionante, evidentemente servirà qualche ora prima che OpenAI blocchi il servizio nel nostro Paese.

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