Nel panorama ormai saturo dei top di gamma Android, dove ogni sei mesi si alternano promesse di rivoluzioni e innovazioni marginali, OPPO prova ancora una volta a cambiare le regole del gioco. La serie Find X9 segna il ritorno del brand alla fascia più alta, quella dove si combatte a colpi di sensori fotografici, processori da record e batterie che promettono di durare “più di un giorno, davvero”.
E, a sorpresa, lo fa con due modelli che si somigliano tanto, ma che raccontano due modi diversi di intendere la parola flagship: Find X9 e Find X9 Pro.
Il modello base abbandona le curve estreme del passato e adotta un display piatto, con cornici sottili e un corpo leggermente più spesso, necessario per ospitare una batteria da 7.000 mAh.
È uno smartphone che restituisce una sensazione di equilibrio: il peso c’è, ma è ben distribuito. I materiali -vetro Gorilla Glass e una scocca in lega di alluminio aerospaziale, comunicano solidità e precisione costruttiva.
Quel metallo leggermente satinato non è solo una scelta estetica: riduce le microdeformazioni, migliora la dissipazione termica e dona al tatto una sensazione fredda e densa, quasi “industriale”, che lo distingue immediatamente da gran parte della concorrenza.
Il Find X9 Pro, invece, spinge più in alto, e si sente.
Il modulo fotocamera domina il retro, integrata nel corpo ma impossibile da ignorare. Non è un esercizio di stile fine a sé stesso: dentro quel rilievo vive un sistema fotografico che, almeno sulla carta, è tra i più avanzati mai montati su uno smartphone OPPO.
La cornice in lega di alluminio aerospaziale di nuova generazione contribuisce a contenere il peso e a garantire rigidità strutturale: un dettaglio tecnico che racconta l’attenzione maniacale di OPPO per la qualità costruttiva.
Prestazioni: la fluidità come obiettivo principale
Entrambi i modelli condividono il nuovo MediaTek Dimensity 9500, un processore costruito con architettura da 3 nanometri, capace di garantire prestazioni da fascia altissima.
Nell’uso quotidiano, la reattività è istantanea: l’interfaccia ColorOS 16, basata su Android 16, scorre senza esitazioni, i passaggi tra app sono fluidi e la gestione energetica è tra le migliori viste su un dispositivo OPPO.
Il Find X9 Pro, con fino a 16 GB di RAM e 1 TB di memoria interna, è pensato per chi non vuole limiti: editing foto, video in 4K, multitasking spinto.
E grazie alle nuove tecnologie di dissipazione, le temperature restano sotto controllo anche sotto stress prolungato, un dettaglio che, in un’epoca di SoC potenti ma assetati di energia, non è da sottovalutare.
Fotocamere: dove il Pro fa la differenza
Il Find X9 standard propone una tripla fotocamera da 50 megapixel - principale, ultra-wide e tele, basata su sensori di ultima generazione.
Le immagini risultano equilibrate, con un buon bilanciamento dei colori e una gestione della luce che sorprende anche in condizioni difficili. È uno smartphone fotografico maturo, affidabile, pensato per chi vuole qualità senza troppi artifici.
Il Find X9 Pro, però, gioca un altro campionato.
Il sensore principale Sony LYT-828 da 50 MP lavora insieme a un ultra-wide da 50 MP e a un periscopico Samsung HP5 da 200 MP con zoom ottico 3x.
La resa è impressionante: le foto conservano dettaglio anche a zoom spinto, i ritratti mostrano una separazione dei piani più naturale e la collaborazione con Hasselblad per la calibrazione cromatica dà finalmente risultati tangibili.
Non si tratta di una semplice partnership estetica, ma di un lavoro di ottimizzazione che avvicina l’esperienza a quella di fotocamere dedicate.
In video, il Pro gestisce 4K a 60 fps con stabilizzazione ottica e digitale congiunta.
La resa è pulita, stabile, e la gestione della gamma dinamica è tra le migliori viste in ambito Android.
Batteria: autonomia da record, ricarica fulminea
7.025 mAh per il Find X9, 7.500 mAh per il Pro.
Sono numeri che, finora, associavamo più a tablet che a smartphone. Eppure, OPPO è riuscita a inserirli in due scocche ancora gestibili, con risultati sorprendenti.
Nell’uso reale, social, fotografia, video, navigazione e streaming, l’autonomia si spinge agevolmente oltre la giornata e mezza.
La ricarica è un altro punto di forza: 80 W via cavo e 50 W wireless sul Pro significano passare da 0 al 100% in poco più di mezz’ora. In un mondo dove anche i top di gamma più recenti faticano a superare i 45 W, è un vantaggio concreto.
Esperienza d’uso: un equilibrio tra potenza e comfort
In mano, il Find X9 è più gestibile, quasi “classico”.
Il Pro, invece, si fa sentire: grande, consistente, quasi ostinato nella sua solidità.
Entrambi condividono una costruzione impeccabile, audio stereo di alto livello e un feedback aptico preciso, deciso, di quelli che ti ricordano che stai usando un dispositivo costruito con attenzione.
ColorOS 16, infine, mostra la maturità di un’interfaccia che ha trovato un suo equilibrio: meno bloatware, più fluidità, gesture intuitive. È uno dei software Android più coerenti oggi disponibili.
Prezzi, disponibilità e conclusioni
Al momento del lancio, i prezzi partono da circa 999 euro per il Find X9 e 1.299 euro per il Pro, con variazioni attese in base al mercato europeo.
Non sono cifre leggere, ma sono in linea con la categoria di riferimento.
La differenza vera, però, è nell’esperienza complessiva: il modello base punta sull’equilibrio tra autonomia, prestazioni e prezzo; il Pro cerca l’eccellenza fotografica e la completezza assoluta.
Il verdetto
Il Find X9 è uno dei flagship più equilibrati del 2025: potente, longevo e ben costruito, con pochi compromessi e una cura per i dettagli che sorprende.
Il Find X9 Pro, invece, è un manifesto tecnologico. Non solo uno smartphone, ma la dimostrazione che OPPO può ancora innovare senza inseguire gli altri.
Entrambi raccontano un brand che non vuole semplicemente “competere”, ma ritrovare un’identità chiara nel mercato premium.
E, almeno per questa generazione, ci è riuscito.