Il lancio è previsto per il 30 giugno 2025, ma la macchina delle speculazioni si è già messa in moto. Alcuni insider del settore parlano di un nuovo drone chiamato FlyCart 100, pensato per applicazioni logistiche, missioni in zone remote e forse anche per il trasporto d’urgenza di materiale medico o tecnico. DJI non ha ancora confermato il nome né le caratteristiche tecniche ufficiali, ma il teaser, scarno e misterioso, lascia intuire un upgrade importante in termini di autonomia, capacità e precisione operativa.
Questo tipo di tecnologia potrebbe ridefinire completamente i limiti di ciò che consideriamo oggi “fattibile” con un drone. Non si parla più solo di riprese aeree o rilevamenti fotogrammetrici, ma di un vero e proprio trasporto aereo automatizzato. Immagina di inviare strumentazioni in zone impervie senza dover ricorrere a mezzi terrestri lenti o poco sicuri. O di consegnare forniture mediche dove l’accesso è difficoltoso, tutto gestito da remoto, magari con sistemi di visione artificiale e intelligenza predittiva.
Il confronto con realtà europee come FlyingBasket, che ha già lanciato droni da trasporto certificati per voli in ambiente urbano, suggerisce che il mercato si stia muovendo verso un'integrazione sempre più strutturata tra aviazione e automazione. E DJI, come spesso accade, non ha nessuna intenzione di restare a guardare.
Personalmente, come pilota, trovo questa evoluzione affascinante. Non solo per l’impatto diretto che potrebbe avere nel lavoro sul campo, specialmente in produzioni complesse o difficili da raggiungere, ma anche per la direzione che indica: droni non più solo strumenti di ripresa, ma veri e propri veicoli intelligenti, capaci di compiti sempre più avanzati.
Resta da vedere se questo nuovo modello cambierà davvero le regole del gioco. Ma una cosa è certa: DJI ha appena acceso i riflettori su un nuovo scenario. E tutti, nel settore, stanno tenendo gli occhi puntati su quel che accadrà il 30 giugno.